Tra le tantissime sagre paesane di Ferragosto, la "Fiera di San Rocco" a Ponte dell'Olio, nella provincia di Piacenza dell'Emilia Romagna, vanta il primato di essere una delle più antiche in Italia.

Istituita nel 1617, ancora oggi è il principale evento fieristico locale, e testimonia il grande passato commerciale del borgo, con bancarelle di ogni tipo che percorrono il paese.

Grazie all'impegno dell'Associazione PontEventi, in collaborazione con l'Amministrazione Comunale, la fiera propone la sua giovane impronta con street food e silent disco, oltre al Luna Park ed alla tradizionale Tombolata.

La Fiera è la festa patronale, perciò non manca la tradizionale consegna del cero da parte del sindaco, durante la cerimonia religiosa.

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Il comune di Ponte dell'Olio è situato sui Colli piacentini, in media Val Nure, a metà circa del torrente Nure, in posizione strategica per il grande flusso di pellegrini che dal Nord Europa si dirigevano a Santiago de Compostela in Spagna, ma anche per gli intensi scambi commerciali soprattutto di olio e grani con la Liguria.

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Infatti nel Medioevo, pagando un pedaggio, qui si attraversava il Nure su un ponte di legno. Sarà la Duchessa Maria Luigia d'Austria, all'epoca del Ducato di Parma e Piacenza, ad ordinarne la trasformazione in sassi nel 1835, e così da allora venne detto "di Maria Luigia d'Austria".

Accanto al ponte fu eretta la chiesa di San Giacomo, attuale parrocchia del paese, con un ospedale, cioè una struttura gestita dai frati per il ristoro e le cure mediche dei pellegrini.

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La fiera testimonia anche l'industrializzazione precoce del territorio, merito dell'utilizzo dell'abbondante acqua del Nure, che dal XIII secolo faceva funzionare mulini, frantoi, cartiere, magli per la metallurgia..ma merito anche dei collegamenti tramviari e ferroviari, che favorivano lo sviluppo delle industrie e quindi dei commerci.
Al centro del paese la fornace per la lavorazione del cemento è il complesso di archeologia industriale che meglio racconta.

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Nel mix di passato e presente spicca una particolarità: il segnale stradale dei primi del novecento, con cui il Touring Club Italiano indicava l'inizio dei centri abitati.

Ogni cartello installato in Italia aveva un proprio numero d'ordine e l'intera numerazione era archiviata presso l'ufficio tecnico del TCI.

Oltre al nome della località, scritto in carattere evidente, i nomi della provincia, del circondario e le distanze dei rispettivi capoluoghi, i servizi più comuni ed utili all'epoca: l'ufficio postale, telegrafico, la stazione ferroviaria o tranviaria (se non presenti, la distanza a quella più vicina), il medico e le indicazioni di direzione, per ogni senso di marcia, verso i comuni prossimi da un lato e dall'altro del paese.

Provate a trovarlo, visitando questa fiera dal sapore antico che sempre si rinnova, anche con la creatività e l'entusiasmo dei giovani volontari.

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