Ruocckk italico al JOE KOALA questo sabato...L'INTROVERSO c'ha un sacco di sentimeni e in realtà sono 4...Da sondare...

Secondo capitolo discografico per L’Introverso, band milanese che dopo essersi fatta notare con l’album d’esordio Io (2013) torna ora sulle scene con un disco intenso e ricco di suggestioni, in cui le infuenze del rock britannico anni 90 - dagli Smiths agli Stone Roses, dai Verve agli Oasis - si fondono con un sound moderno e con l’attenzione maniacale per i testi tipica della scena cantautorale italiana.

L’album uscirà il 30 ottobre per Ruggito Music/Commenda 33 e verrà anticipato dalla pubblicazione del singolo Stomaco. Undici le tracce contenute nel disco, registrato al Noise Factory di Milano con la produzione artistica di Davide “Divi” Autelitano, cantante e bassista dei Ministri. “Più che la sperimentazione o l’innovazione - dice Nico Zagaria, cantante e autore dei brani del disco - nella musica, sia da ascoltatori sia da musicisti, abbiamo sempre cercato le canzoni. Quelle che arrivano dritte al punto e che rimangono nel cuore”. Completano la band Marco Battista (chitarre), Futre (basso) ed Elia Rocca (batteria), amici uniti dalla musica ma, ancor prima, dall’habitat in cui sono cresciuti e si sono formati: la periferia milanese.

“Il nostro quartier generale è in Barona - racconta la band -, siamo cresciuti lontani dalla Milano che è nell’immaginario collettivo, fatta di finanza e moda. Ci dicono spesso che la periferia è un argomento monopolizzato dai rapper. Apprezziamo l’attitudine del rap e ammiriamo il successo che si è conquistato nel mainstream, ma la periferia non è solo hip hop. La nostra periferia è melodia che nasce dal silenzio di un luogo che sta ai margini, è delicatezza che ha radici nell’asfalto”.

Concetti fniti dritti del disco, in cui la band affronta anche altri temi di grande respiro: si parla di rinascita, di amori, di emozioni profonde, di un approccio rifessivo alla vita di tutti i giorni.

“Il titolo “Una primavera” ha un doppio signifcato. Ci riferiamo alla stagione in cui tutto rinasce, si colora e nella quale la speranza si appoggia sui nostri visi, ma anche alla primavera intesa come rivoluzione dei popoli, dal basso. Ma partendo da se stessi. La nostra rivoluzione personale è l’aver deciso di lottare ogni giorno per svegliarci con il sorriso”.

Il Joe Koala invece è sempre in via Leonardo da Vinci, 35 a Osio Sopra, BG...