Paul McCartney prende una dura posizione contro la decisione italiana di non rimborsare per i live mancati a causa del Covid19, ma di sostuirli con dei voucher.

Ecco cos'ha detto:

Quella che sta per iniziare sarà un'estate senza concerti. Quanti di noi si sono visti cancellare il live che aspettavano da settimane, da mesi, o magari da anni? In quanti, anzichè il rimborso in soldoni, si sono visti recapitare un voucher valido per un anno?

L'ex chitarrista dei Beatles, che avrebbe dovuto suonare oggi a Napoli e il 13 giugno al Lucca Summer Festival, ha preso una dura posizione contro la decisione italiana di non rimborsare i fan per i live annullati, ma di mandare un voucher valido per un anno.

Mentre nel resto dell'Europa chi aveva acquistato un biglietto per un concerto di Paul McCartney è stato rimborsato, in Italia questo non è successo. Il decreto "Cura Italia" prevede infatti che per gli spettacoli cancellati per via del Covid-19, l'organizzatore debba emettere un buono di pari importo, spendibile per uno o più eventi entro un anno.

La decisione di non rimborsare totalmente il biglietto è stata criticata da molti, in particolare proprio da chi aveva acquistato un biglietto per i concerti di Paul McCartney, il cui costo variava dai 100 ai 600 euri.
Non è stato possibile infatti riprogrammare il live del chitarrista per l'anno successivo, che non verrà dunque recuperato.Per questo i fan di Paul McCartney sono molto amareggiati da questo tipo di rimborso, dal momento che hanno pagato cifre importanti.


Queste le parole del baronetto:

"È veramente scandaloso che coloro che hanno pagato un biglietto per uno show non possano riavere i loro soldi. Senza i fan non ci sarebbe musica dal vivo. Siamo fortemente in disaccordo con ciò che il governo italiano e Assomusica hanno fatto. Siamo tutti estremamente dispiaciuti del fatto che gli spettacoli non possano avvenire ma questo è un vero insulto per i fan"