Ameno è un comune piemontese della Provincia di Novara.
Paese di origini antichissime, è posto sulla sponda orientale del Lago d'Orta in posizione collinare immerso nel verde.
Meta turistica già dal XVIII secolo sono circa 500.000 le persone che ogni anno scelgono di soggiornarvi; numerose sono le ville gentilizie sorte tra il XVIII e XIX secolo che tutt'oggi si possono ammirare con visite guidate in occasione della manifestazione annuale "cortili e giardini aperti".
Palazzo dei Conti Tornelli, Palazzo del marchese Solaroli, villa del Conte Agazzini, Casa Cotta, Villa Obicini, Palazzo Vegezzi, Casa Pestalozza, Villa Reiser. In particolare la Casa Calderara, residenza in vita del pittore Antonio Calderara, è sede di una fondazione che ospita una collezione di opere di ben 133 artisti contemporanei. Di costruzione più recente è Villa Monte Oro dei conti Tornielli che vanta un parco botanico di oltre 240.000 mq.
Interessanti sono le escursioni al Monte Mesma, mt.576, compreso nella Riserva Naturale Speciale del Sacro Monte D'Orta, dov'è visitabile il convento francescano del XVII secolo, sorto sulle rovine di un castrum romano e di un castello del Comune di Novara del XIII secolo. Per chi ama passeggiare, vi sono due vie Crucis che si snodano lungo tutta la collina su di un sentiero in selciato.
Nelle Colline delle Frazioni Oltre Agogna è possibile fare escursioni, su sentieri segnati, verso luoghi incontaminati della natura; non è raro, per escursionisti attenti, incontrare daini, caprioli, cinghiali, scoiattoli, volpi, uccelli rapaci e altri animali.
Cenni Storici
Ameno, o come si legge su antiche pergamene "Meni o Meno", era già abitato nell'età del bronzo medio, recenti scavi curati dalla Soprintendenza di Torino, con l'ausilio di gruppi archeologici locali, hanno riportato alla luce la pavimentazione di una capanna risalente a 3.600 anni fa; sul fondo sono stati rinvenuti numerosi cocci di vasi in terracotta e impugnature.
Già nei primi decenni del XX secolo, furono condotte campagne di scavi a cura del Ing. Decio e del dott. Baroncelli del Regio Museo delle antichità di Torino, che portarono alla luce numerose tombe Gallo Romane e romane, risalenti alla cultura di Golasecca e dell'età del ferro.
Viste le condizioni climatiche favorevoli, e i vari reperti rinvenuti in diverse località, quasi certamente esistevano nel comune più di un villaggio composti quasi certamente da popolazione mista locali, celti e romani.
Nel V secolo si hanno le prime notizie letterarie riferite alla Riviera: si parla della sicurezza del castello dell'Isola di San Giulio fatto costruire dal Vescovo di Novara per difendere le popolazioni della Riviera dalle invasione barbariche.
Con l'arrivo dei Longobardi nel VI secolo i Vescovi furono scacciati e la Riviera divenne parte di un Ducato per circa due secoli.La discesa in Italia dei Franchi segnò la fine dei Longobardi; i ducati vennero soppressi , la Riviera entrò a far parte del Comitato ad uso delle Cancellerie Carolingie di Pombia.
In questo periodo il Vescovo non esercitava giurisdizione sulla Riviera, ma possedeva in questa zona della diocesi alcune terre, e con ogni probabilità la stessa Isola e il castello.
Nel X secolo con diploma di Ottone del 29 luglio 962 il Vescovo acquisisce nuovi poteri e prende il titolo di Conte, da qui numerose lotte per il dominio della Riviera.
Solo nel XIII secolo si ha il dominio incontrastato dei Vescovi Conti sulla Riviera; viene così nominato il primo castellano con compiti di Giudice di prima istanza e gran mastro di campo. La Riviera era divisa in occidentale e orientale, ne facevano parte i Comuni di Ameno, Armeno, Arola, Artò, Alzate, Boleto, Bolzano, Bugnate, Cesara, Coiro, Gargallo, Miasino, Nonio, Orta, Pella, Pettenasco, Pogno, S.Maurizio d'Opaglio e Soriso.
Aveva propri Statuti, (leggi in gran parte longobarde) misure e pesi. Mantenne la sua autonomia e privilegi fino al XIX secolo.