GEOSITO
In destra del Fiume Trebbia, in provincia di Piacenza, le superfici rialzate del margine appenninico parzialmente erose dai corsi d'acqua durante gli ultimi millenni, ospitano suoli tra i più antichi della regione Emilia Romagna.
Questo tipo di suoli, dagli esperti chiamati "Paleosuoli", raccontano la storia del margine appenninico dal Pleistocene medio sino ad ora. Si tratta di suoli impilati gli uni sopra gli altri che raccolgono al loro interno una miriade di informazioni legate all'ambiente ed al clima in cui si sono formati.
Lo studio dei diversi livelli colorati, nel profilo del suolo, permette di individuare quanti suoli sovrapposti vi siano, e attraverso le caratteristiche che essi mostrano, comprendere come fosse l'ambiente al momento del loro sviluppo. Lo stesso suolo ha attraversato diversi periodi con climi caldi con stagioni fortemente pronunciate e climi più umidi e probabilmente meno caldi.
BOSCO
Un nucleo boschivo, di particolare pregio naturalistico, si estende per un centinaio di ettari su questo suolo.
Querceto misto avviato all’alto fusto, il più vasto e meglio conservato di tutta la fascia pedecollinare della provincia di Piacenza, che si presenta come un bosco maturo, con piante erbacee di sottobosco ormai rare a queste quote, testimone di quella foresta che un tempo si estendeva nella Pianura Padana.
Rovere, cerro e roverella dominano lo strato arboreo, mentre nel ricco sottobosco oltre a diverse belle piante erbacee, compaiono specie rare e protette come il giglio rosso e diverse orchidee.
Il Bosco fa parte del Parco Regionale Fluviale del Trebbia.