In verità la poetessa Alda Merini ha abitato in Ripa di Porta Ticinese 47 fino alla sua morte nel 2009. In quella abitazione erano gli arredi, gli oggetti nella loro disposizione originale e i muri “scarabocchiati” usati dalla poetessa come pagine di block notes per appuntare numeri di telefono, vignette, aforismi, pensieri. Nell’impossibilità di conservare l’abitazione originale come testimonianza della vita e del lavoro della poetessa, la sua casa-museo è stata riallestita in Via Magolfa 32, nella ex tabaccheria comunale.
Siamo nella zona dei Navigli, uno dei quartieri di ringhiera della vecchia Milano, tanto cara ad Alda Merini perché qui è nata e vissuta. Luogo ideale per mantenere vivo il ricordo della poetessa, proponendo ai milanesi e a tutti gli estimatori un contesto intensamente evocativo dell’esperienza letteraria e umana della Merini sviluppatasi in quel medesimo ambiente urbano.
Inaugurato il 21 marzo 2011, ottantesimo anniversario della nascita della poetessa, il museo è allestito in 120 mq disposti su due piani. Al piano terra è stato creato l’Atelier della Parola, un laboratorio di poesia che organizza corsi per i giovani, mentre al piano superiore è stata riprodotta la camera da letto della poetessa con un percorso poetico-critico intitolato “Sono nata il ventuno a primavera” che illustra la biografia, le poesie e le foto. Inoltre si possono vedere oggetti della sua vita quotidiana: la bigiotteria nel cassetto del comodino, i vestiti sparsi sul letto, le sigarette, le rose ormai appassite.