Il Castello di Tabiano ha origini molto antiche, tra il X e l’inizio dell’XI secolo, anche se un primo insediamento risale al tempo dei Romani che utilizzarono la posizione strategica soprelevata dell'ampio pianoro di Tablanus, su uno sperone di roccia.
Tabiano è considerato uno dei più importanti monumenti di difesa dell’epoca feudale nell’Alta Emilia, oltre che la principale fortezza militare dei marchesi Pallavicino per il presidio delle Vie Emilia, Francigena e dei pozzi di sale.
Nei suoi primi quattro secoli di vita la storia del Castello ricalca nelle grandi linee le vicende dell’alto e del basso medioevo italiano: guerre tra Guelfi e Ghibellini, tra impero, papato e Comuni, assedi, distruzioni, conquiste, tradimenti, ma anche amori, congiure fra parenti e tradimenti.
Tabiano passa più volte di mano, è oggetto di contese che vedono coinvolte le grandi famiglie feudali – i Pallavicino, ma anche i Terzi, i Corrnazzano, i Visconti e i lo stesso imperatore Federico Barbarossa; dalla fine del XV secolo inizia un lento declino, legato in parte anche dal cambiamento della strategia militare che rende sempre meno importanti le fortezze di difesa.
Nel XIX secolo il Castello risorge a nuova vita grazie a Giacomo e Rosa Corazza che lo rilevano da Sofia Landi. Vengono chiamati i celebri artisti e i migliori artigiani della zona per decorare con meravigliosi stucchi, affreschi e pavimenti le camere private e le splendide sale per ricevimenti, oggi in parte utilizzate per matrimoni, cerimonie ed eventi.