Al 1292 risale l’erezione sul lato settentrionale della Piazza Monumentale del Palazzo del Podestà, che subì poi continue modifiche. Al nucleo centrale duecentesco si aggiunsero, verso la metà del 400, due corpi avanzati: la loggia dei "notari" e un'ala prospiciente la piazza. La scala esterna era già esistente alla fine del '200 ma ad essa furono aggiunti il parapetto e la corporatura.

A tre piani, tutto in cotto, architettato a vaste profondi archi acuti, sormontato da una corona di merli a coda di rondine, finestre a sesto acuto illeggiadrite da fini merlettature e fregi anch'essi in cotto, lo sovrasta una torre a pianta pentagonale le cui pareti settentrionali accolgono due grandi orologi. Quello prospiciente la piazza era già presente nel 1630, dipinto dal Guidotti.

All'interno è rimasta pressoché intatta la grande sala consigliare con il soffitto a cassettoni e la decorazione. Il Palazzo ebbe carattere polifunzionale: servì per il disbrigo delle attività amministrative e di giustizia; fu sede di edifici comunali ed attualmente è sede dell'Enoteca comunale nella loggia dei Notari.

Attualmente il Palazzo del Podestà è sede anche della sala consiliare del Comune di Castell’Arquato (Piacenza), nella quale è esposto il dipinto di Malchiodi “Gli ultimi momenti di Torquato Tasso” (1905-06).

Il palazzo del Podestà non è solitamente aperto al pubblico, ma è spesso sede di mostre (pittura, scultura, fotografia, presepi).