Situato in prossimità di Piazza Cavalli- nel periodo dell'amministrazione francese (1802-1814) venne adibito ad alloggio del Governatore di Piacenza.
Già segnalato, alla metà del Seicento, come di proprietà dei Raggia, famiglia di mercanti arricchiti, prende oggi nome dalla famiglia dei conti Galli, che lo possedette dal 1767 al 1872, anno nel quale venne acquistato dalla Banca Popolare Piacentina.
Di rilevante pregio gli affreschi del salone del primo piano, raffiguranti le Storie di Giulio Cesare, opera del pittore Giovanni Ghisolfi (1623-1683), mentre nello stesso salone alla committenza Galli si deve l'affresco sulla volta raffigurante Giulio Cesare accolto sull'Olimpo da Mercurio, attribuito a Giuseppe Milani (1716-1796).
Allo stesso artista è riconducibile l'affresco sullo scalone d'onore raffigurante l'Allegoria del mare.
Venduto nel 1919 al Consorzio Agrario (nel 1892 fu in esso fondata la Federazione italiana dei Consorzi Agrari, grande evento richiamato dalle iscrizioni della sala dei sepositanti), la storia di Palazzo Galli tornò di nuovo a legarsi con quella di un istituto di credito quando la Banca di Piacenza vi aprì il suo primo sportello.
Il trasferimento del Consorzio Agrario nel nuovo Palazzo dell'Agricoltura di Via Colombo, rese nel 1987 possibile la riappropriazione di questo storico immobile da parte della Banca locale, che a seguito di lavori di restauro prontamente avviati ha restituito il Palazzo alla fruizione da parte della città per qualificate manifestazioni artistiche e culturali.