Nel 1821 l’architetto Carlo Barabino disegnò un grande parco urbano, l’Acquasola, ai margini del centro abitato genovese. Quattro anni più tardi, ai limiti del parco, venne costruito un teatrino in legno come completamento del divertimento delle “montagne russe”.

Nel 1832 il teatro – battezzato Diurno perché aperto solo di giorno – fu riedificato: un’arena capace di tremila posti.

Dopo il 1850 la zona, come buona parte delle aree collinari di Genova, fu soggetta a un’intensa urbanizzazione. Anche il teatro venne coinvolto nel cambiamento fu completamente ricostruito nel 1870 su progetto dell’architetto Nicolò Bruno. Quattro anni più tardi venne finalmente dotato di un tetto.

Nel 1932 un intervento trasformò notevolmente il teatro che – come quasi tutti i luoghi di spettacolo genovesi – fu distrutto dai bombardamenti inglesi nella seconda guerra mondiale.

Ricostruito nel 1955 nei fondi di un moderno palazzo, il Politeama Genovese divenne nel 1936 la sala principale del Teatro Stabile di Genova.