Comune lombardo nella provincia di Como di circa 3000 abitanti.

Le prime notizie storiche di Veniano risalgono all’epoca in cui LIUTPRANDO, re dei Longobardi, nel 712 d.C., fece donazione dei possedimenti di Veteniano (oggi Veniano) con altre terre, al Monastero di San Pietro in Ciel d’Oro a Pavia.

Veniano fa parte del territorio che nell’Alto Medioevo, dall’epoca carolingia in poi, costituì il contado del Seprio e che rimase tale fino alla fine del secolo XIII quando il suo nome cambiò in “Vetennianum”, vale a dire luogo coltivato a viti (come appare documentato in uno scritto del 1287).

Questo è oggi testimoniato dal fatto che molte terre di Veniano conservano i toponimi di vigna, vignetta, vignaccia o ronco, ronchetta, roncaccio.

Altri sostengono invece che Veniano deriverebbe dal nome Etrusco di Vetemma; in ogni caso il paese ha origine molto antica.

Il territorio fu compreso nel feudo di Appiano, poi ceduto ai De Rio Noriega nel 1650 fino a quando non passò nel 1750 ai Castiglioni. Successivamente fu sotto il controllo degli Imbonati, che avevano una delle loro maggiori ville nella vicina città di Cavallasca, e nel 1739 dei Litta.

Il paese appartiene alla Diocesi di Milano e può vantare fra i suoi cittadini illustri Paolo Carcano (1843-1918) che fu prima garibaldino e poi ministro del Regno d’Italia.

Negli “Statuti delle acque e delle strade del Contado di Milano”, redatti nel 1346, Veniano risulta incluso nella Pieve di Appiano e viene elencato tra le località cui spetta la manutenzione della “strada da Bolà” come “el locho da Vetegnano”.

Nei registri dell’estimo del Ducato di Milano del 1552 e dei successivi aggiornamenti sino al XVIII secolo, Veniano risulta ancora compreso nell’omonima Pieve (Estimo di Carlo V 1558, cartt. 2 e 3).

Presso la sezione dell’Archivio di Stato di Como si trovano documenti che testimoniano che Veniano Superiore e Inferiore appartenevano, con Bulgarograsso, Figliaro, Lurago Marinone, Limido e Castelnuovo, al fondo di Appiano a capo del quale nel 1650 (estimo rogato l’8 agosto), veniva investito Adolfo Del Rio Noriega, Presidente dell’Ufficio del Magistrato Straordinario.

Nel 1675 il Conte Giovanni del Ciò ritornò tutti questi fondi alla Regia Camera, perché ne fosse investito il Conte Brando Castiglioni suo cognato.

Nel 1698 il Conte Brando Castiglioni vendette il fondo al capitano Giovanni Salier.

Tuttavia, nel 1700, la contessa Camilla Del Rio Imbonati ottenne una sentenza dichiarante nullo questo trapasso, nonché la vendita Castiglioni. Infatti, successivamente, nel 1714, ne erano in possesso gli Imbonati.

Infine, il possesso rimase ai Castiglioni; in seguito nel 1739 l’Imperatore Carlo IV investì Carlo Litta con il ruolo di Conte.

Nel 1771 il Comune contava 353 abitanti (Statistica delle anime 1771).

Con la successiva suddivisione della Lombardia austriaca in province (Editto 26 settembre 1786), il Comune di Veniano Superiore e Inferiore, sempre collocato nella pieve di Appiano, venne inserito nella provincia di Gallarate.

A seguito della suddivisione del territorio in dipartimenti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina dell’8 luglio 1797 ( Costituzione 20 messidoro anno V), con legge del 26 marzo 1798 il Comune di Veniano Superiore e Inferiore venne inserito nel Dipartimento del Verbano, Distretto di Appiano (Legge 6 germinale anno VI).

Con successiva legge del 26 settembre 1798 il Comune venne trasportato nel Dipartimento dell’Olona, Distretto XX di Appiano (Legge 5 vendemmiale anno VII). Nel gennaio del 1799 contava 380 abitanti (Legge 20 nevoso anno VII).

Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il Comune di Veniano Superiore e Inferiore, inserito nel Distretto secondo di Varese, venne a far parte del ricostituito Dipartimento del Lario (Legge 23 fiorile anno IX).

Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a seguito della legge di riordino delle autorità amministrative (Legge 24 luglio 1802) e resa definitivamente esecutiva durante il Regno d’Italia, Veniano fu in un primo tempo inserito nel Distretto XXXI ex milanese di Appiano (Quadro dei distretti 1802), classificato comune di III classe (Elenco dei comuni 1803), e successivamente collocato del Distretto I di Como, Cantone VI di Appiano. Il Comune di Veniano Superiore e Inferiore nel 1805 contava 401 abitanti (Decreto 8 giugno 1805).

Il successivo intervento di concentrazione disposto per i comuni di II e III classe (Decreto 14 luglio 1807), vide l’aggregazione del comune di Veniano Superiore e Inferiore al Comune di Guanzate, che fu inserito nel Distretto I di Como, Cantone VI di Appiano. Tale aggregazione venne confermata con la successiva compartimentazione del 1812 (Decreto 30 luglio 1812).

In base alla nuova compartimentazione territoriale del Regno Lombardo Veneto (Notificazione 12 febbraio 1816), il Comune di Veniano Superiore e Inferiore venne inserito nella Provincia di Como, Distretto XXIII di Appiano.

Il Comune di Veniano Superiore e Inferiore, dotato di convocato, fu confermato nel Distretto XXIII di Appiano in forza del successivo compartimento delle province lombarde (Notificazione 1 luglio 1844).

Nel compartimento territoriale della Lombardia (Notificazione 23 giugno 1853), il Comune di Veniano Inferiore, che comprendeva la frazione di Veniano Superiore, venne inserito nella Provincia di Como, Distretto V di Appiano. La popolazione era costituita da 610 abitanti.

Il territorio del Comune di Veniano è divenuto autonomo, separandosi da quello di Appiano, solo di recente (1950) ed è rimasto contenuto sino al secondo dopoguerra.

I due antichi borghi di Veniano Superiore e Inferiore hanno, in parte, ancora oggi le tipiche caratteristiche dei borghi rurali, composti da case a corte disposte lungo le vie.

Le proprietà, poche ed estese, appartenevano ad alcune famiglie borghesi e nobili fino ai primi anni dello scorso secolo XX quando i coltivatori dei piccoli appezzamenti man mano ne entravano in possesso acquistandoli dal nobile proprietario.