La Festa d’Europa del 9 maggio – a ricordo della Dichiarazione Schuman del 1950, pietra miliare della costruzione europea – inaugura la Conferenza sul futuro dell’Europa, che, ponendo al centro i cittadini, vorrebbe rinnovare le istituzioni Ue e rilanciare il processo di integrazione. In aprile è stata avviata una piattaforma digitale (qui il link), nelle 24 lingue ufficiali dell’Unione, che offre a ciascuno la possibilità di iscriversi e prendere parte con le proprie proposte alla stessa Conferenza.

Entro un anno la Conferenza – organizzata in diversi panel online, includendo nei dibattiti rappresentanti delle istituzioni comunitarie, dei Paesi aderenti e dei cittadini – dovrebbe giungere a conclusioni e fornire orientamenti sul futuro dell’Unione.

Sono passaggi fortemente “istituzionali”. Eppure dimostrano come l’Europa politica sta cercando strade percorribili per andare incontro alle reali esigenze dei cittadini, che oggi chiedono salute, lavoro, scuola, sicurezza sociale, sostegno alle fragilità.

È la sola possibilità per l’Ue di riacquistare credibilità agli occhi degli europei.

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