Sceneggiatore, poeta, scrittore: Cesare Zavattini è stato un intellettuale dalle molte anime, confluite nella mostra a Reggio Emilia. Nel trentennale della scomparsa, un viaggio nell’universo zavattiniano fa scoprire la poliedricità dei suoi interessi, la ricchezza multiforme delle idee, della sua produzione, dal cinema alla letteratura, ai vari campi della cultura e delle arti, sempre fra loro interconnessi, infine, importantissima, la dimensione internazionale dei rapporti e degli scambi umani. Il progetto espositivo si impronta su due linee direttrici: da un lato indaga l'attività svolta nei diversi ambiti artistici (cinema, letteratura, pittura, ecc.), nelle aree geografiche (sia in Europa che nel Nuovo Continente); dall'altro, approfondisce temi e vicende particolari, come quello del viaggio (ad esempio sulle orme di Van Gogh), della pace, dei rapporti con lo scrittore latino-americano Garcia Marquez e con gli ambienti cosmopoliti ebraici.

Arricchiscono la mostra alcuni dei suoi inseparabili oggetti, la macchina da scrivere, il basco, la borsa da viaggio, oltre ai 150 quadri provenienti dalla Pinacoteca di Brera di Milano, facenti parte della celebre collezione di 8X10 che Cesare Zavattini aveva raccolto nel corso degli incontri con alcuni tra i più importanti artisti del Novecento. Tra i tanti saranno in mostra Giacomo Balla, Antonio Ligabue, Alberto Burri, Enrico Baj, Renato Guttuso, Giorgio De Chirico, Lucio Fontana, Fausto Melotti, Bruno Munari, Claudio Parmiggiani, Gillo Dorfles, Diego Rivera, David Alfaro Siqueiros, Mario Sironi, Alberto Magnelli e poi ancora Pietro Consagra, Roberto Crippa, Fortunato Depero, Filippo De Pisis, Gianni Dova, Michelangelo Pistoletto, Mimmo Rotella e tanti altri.
L’ultima sala del percorso espositivo è invece dedicata agli scatti inediti di Gianni Berengo Gardin.