Tina Modotti (Udine 1896 – Città del Messico 1942): una delle poche donne dell'epoca apprezzata in un'attività in cui fino ad allora si erano contraddistinti soprattutto uomini: fotografia e fotoreportage.

Attraversa fama e miseria, arte e impegno politico e sociale, arresti e persecuzioni, e allo stesso tempo suscita anche un’ammirazione sconfinata per il pieno e costante rispetto di sé stessa, del suo pensiero, e della sua libertà.

Utilizza la fotografia «come strumento di indagine e denuncia sociale». Prevale l'«esaltazione dei simboli del lavoro, del popolo e del suo riscatto (mani di operai, manifestazioni politiche e sindacali, falce e martello,...». Nei reportage ha idee ben precise: «Desidero fotografare ciò che vedo, sinceramente, direttamente, senza trucchi, e penso che possa essere questo il mio contributo a un mondo migliore». Infatti non cerca mai effetti «speciali», a suo avviso la fotografia lungi dall'essere «artistica» deve denunciare «senza trucchi» la realtà nuda e cruda in cui gli «effetti» e le «manipolazioni» sono banditi.

Impegno sociale

Simbolo di una donna emancipata e moderna, la cui arte è indissolubilmente legata all’impegno sociale. Negli anni Trenta del Novecento vive tra Stati Uniti, Messico, Russia ed Europa, profondamente divisa tra fascismo e antifascismo. Impegnata in prima linea per portare soccorso alle vittime civili di conflitti come la Guerra di Spagna. Non tornerà nella sua amata Udine a causa del suo impegno antifascista e della morte prematura ad appena 46 anni durante l’esilio messicano. A lei resero omaggio artisti come Picasso, Rafael Alberti e Pablo Neruda, con una celebre poesia.

Nel 2005 la Caritas di Udine interpella l'artista Franco Del Zotto Odorico per un segno identificativo sulla facciata del nuovo ricovero notturno per senzatetto di via Pracchiuso 89, casa natale di Tina Modotti. La facciata ha assunto la forma di un grande foglio dattiloscritto su cui si susseguono pezzi della vita della Modotti, incisi sotto forma di bassorilievo. I testi in più lingue (italiano, inglese, spagnolo, friulano) testimoniano la grande trasversalità culturale della Modotti.

I suoi celebri scatti compongono le collezioni dei più importanti musei del mondo e la sua fama è planetaria. Palazzo Ducale di Genova ospita la mostra Tina Modotti.Donne, Messico e libertà.

Tina-Modotti