non ce l'abbiamo fatta. l'ultimo album è molto bello. venerdì dovete assolutamente andarli a vedere a reggio. però guardate quel logo lì sopra. ascoltate il testo, gli arrangiamenti. vent'anni fa.

CANTO DEL VUOTO
UST - 1996

Lasciar passare sorvolare
perdere tempo e non cercare
non si sa poi bene cosa

Tempi infiniti a guardare
le nubi soffici e leggere
tempeste che ritardano a scoppiare

Meglio svanire in questa indefinita età
a immaginare quello che potrebbe essere
Meglio sperare nella propria identità
Che compromettersi per poi sbagliare e perdere

Come non potere più spiegare
ali che non servono a volare
sogni che non sogna mai nessuno
modi di pensare questa vita
Come non potere più aspettare
cose che ritardano a venire
lenti mutamenti di stagione
una qualche verità

Ora persi nel mare profondo
ora in alto a sfiorare le cime
abbracciati al tempo che passa
aspettando una buona ragione

Lasciarsi andare dondolare
e continuare a galleggiare
scivolando sulle cose
Abbandonati a immaginare
un'altra strada da seguire
lasciando quel che resta sempre uguale

Come non potere più spiegare
ali che non servono a volare
sogni che non sogna mai nessuno
modi di pensare questa vita
Come non potere più aspettare
cose che ritardano a venire
lenti mutamenti di stagione
una qualche verità

Ora persi nel mare profondo
ora in alto a sfiorare le cime
abbracciati al tempo che passa
aspettando una buona ragione