A Lodi tutto è vicino, stretto dai resti delle mura medievali. Un centro storico raccolto che è bello scoprire a piedi.
La città lombarda, con i suoi scenografici spazi, è stata teatro di importanti location di film e spot pubblicitari.

Un set ideale anche per l'appuntamento col Festival della Fotografia etica, iniziativa del Gruppo Fotografico Progetto Immagine giunta all'ottava edizione.

Per quattro weekend, dal 7 al 29 Ottobre, lo scenario cittadino sarà arricchito da mostre fotografiche di alto livello, e da un numero di visitatori che lo scorso anno ha superato quota 10.000, confermando la continua crescita dell’iniziativa; visite guidate con fotografi di rilevanza internazionale, presentazione di libri, incontri di vario tipo contribuiscono a collocare il Festival tra gli eventi di cultura fotografica più significativi in un contesto certamente extra territoriale.

Mostre, incontri, videoproiezioni, dibattiti, letture, sono il portfolio di un festival che da anni cerca di portare in superficie temi scomodi, troppo spesso occultati dai media tradizionali, e che anima una città da scoprire.

Cuore della città è Piazza della Vittoria, di forma quadrangolare, su cui si affacciano importanti monumenti a partire dall’età medievale. Il più antico è il Duomo, Basilica della Vergine Assunta, uno degli edifici romanici più vasti della Lombardia. La sua costruzione viene simbolicamente intrapresa il 3 agosto 1158, giorno stesso della fondazione della città da parte di Federico Barbarossa, in seguito alla distruzione dell'antico borgo di Laus Pompeia, già municipium romano, sede vescovile e libero comune.

Lo scorcio del Tamburo ottagonale del Tempio dell'Incoronata, collocato in una caratteristica via molto stretta nei pressi della piazza, riporta allo splendore artistico e culturale della città durante il Rinascimento, quando ospita nel 1454 la firma dello storico trattato fra gli Stati preunitari italiani, noto come pace di Lodi.

Ogni angolo racconta la storia, l'arte e la cultura della città: chiese, palazzi e monumenti, ma anche lapidi che rimandano ad un ricco patrimonio in ogni campo.
Dalla poesia, come ricorda la lapide sul palazzo dove è nata nel 1870 Ada Negri, prima donna accademica d'Italia, alla tecnologia, come ricorda quella posta sull'Istituto che fu primo Centro studi e ricerche idrocarburi Agip in Pianura padana.

Senza dimenticare l'attenzione per i giochi di strada con i manufatti lapidei allestiti in Piazza Castello: il Gioco dell'Oca e il Gioco della Campana, che aggregano grandi e piccoli, sotto lo sguardo del monumento alla Bambina che salta la corda.

E poi un giro in bicicletta: Lodi brilla per i suoi tanti chilometri di piste ciclabili nel parco Adda Sud, che porta la natura in città e la collega con 2000 chilometri di percorsi interamente pianeggianti e lontani dal traffico, su strade campestri e viabilità secondaria. La rete ciclo-pedonale offre ampie possibilità di escursioni, dagli itinerari ad anello di pochi chilometri a grandi tour di più giorni.

Il Lodigiano è quindi un modello di “turismo lento”, grazie al territorio pianeggiante, al vasto patrimonio paesaggistico, artistico, eno-gastronomico e naturalistico, caratterizzato dalla presenza di due importanti corsi d’acqua, l’Adda ad est e il Po a sud, con una flora e una fauna che garantiscono nicchie di biodiversità, grazie infine anche ad una buona accessibilità sia in termini di interscambio modale, con la ferrovia, la strada e il fiume, sia per i collegamenti diretti ed immediati con le reti ciclabili di tutte le Province limitrofe.