Simbolo di Soliera, in provincia di Modena, sorse su un antico castrum, citato nei documenti fin dall’inizio dell’anno Mille e annoverato fra i possedimenti del marchese Ugo Estense e poi fra quelli di Matilde di Canossa.

Costruito nel XII secolo come fortezza e trasformato poi in dimora signorile, il castello deve il suo nome ai marchesi Campori, che lo abitarono a partire dal Seicento. Nei secoli precedenti fu conteso tra gli Este e i Pio, per la sua posizione strategica, a metà strada tra Modena e Carpi. I Campori rimasero feudatari fino al 1796 e mantennero la proprietà del castello per altri due secoli, finché lo cedettero alla parrocchia.

Nel 1990 il castello fu infine acquistato dal Comune di Soliera. E' diventato il Castello dell'Arte: sede espositiva dedicata ai linguaggi artistici contemporanei.

In un suggestivo sottotetto del castello, lungo la scala che porta al piano superiore, si trova l’acetaia comunale. Soliera si trova nel cuore dell’area di produzione di questo prodotto unico al mondo. Per promuovere questa eccellenza l’associazione solierese Compagnia Balsamica, che gestisce l’acetaia, organizza eventi gastronomici, conferenze, degustazioni e visite guidate.