Fu il duca Ottavio Farnese nel 1561 a realizzare il parco nella zona dell’Oltretorrente.
Dal 1710 al 1731, i Farnese organizzarono vari spettacoli nel parco, durante i quali furono anche utilizzati leoni, tigri e altre fiere per combattimenti.
Con l’estinzione nel 1731 della casata dei Farnese, il parco cadde in uno stato di declino, che si accentuò durante la guerra di successione austriaca, quando nel 1745 tutti gli alberi secolari, persino quelli posti sull’isolotto al centro della peschiera, vennero tagliati e bruciati per alimentare i fuochi delle truppe del principe Lobkowicz.
Dopo la restaurazione del 1749 la nuova duchessa Maria Luigia incaricò l’architetto di corte Nicola Bettoli di un parziale ripristino del parco, introducendovi nuove specie arboree, tra cui i platani monumentali piantati all’incirca nel 1830 nella cosiddetta piazza dei Platani al centro della grande étoile posta di fronte al palazzo.
Divenuto di proprietà comunale dopo l’Unità d’Italia, il parco fu aperto al pubblico; per questo furono abbattute le mura e vennero aperti nuovi ingressi, tra cui quello su via delle Fonderie.