In prima serata su Iris uno dei capolavori diretti da Stanley Kubrick:

Full Metal Jacket

Il film si è ispirato al romanzo Nato per uccidere (The Short-Timers) di Gustav Hasford, un ex Marine e corrispondente di guerra che ha collaborato alla sceneggiatura. L'AFI lo ha inserito al novantacinquesimo posto nella classifica AFI's 100 Years... 100 Thrills.

LA TRAMA DI FULL METAL JACKET
Nel campo di addestramento Marines di Parris Island, un plotone di giovani americani si prepara alla partenza per il Vietnam. Per rendere i soldati vere e proprie macchine mortali, il Sergente maggiore Hartman (Ronald Lee Ermey), un uomo severo e duro, li sottopone ad estenuanti prove fisiche e mentali.

Hartman sembra non conoscere la pietà, esaltato dalla lotta al comunismo e dalla violenza verbale e psicologica. Nel clima di crescente frustrazione creato dal Sergente e dalla prospettiva della morte sul fronte vietnamita, il brillante Joker (Matthew Modine) tiene testa alle angherie, mentre il sempliciotto contadino Palla di Lardo (Vincent D’Onofrio) è il bersaglio degli insulti e delle vessazioni di Hartman.
Quando il ragazzo mette nei guai l’intero plotone, i compagni si ribellano e lo puniscono. L’episodio provoca un profondo trauma in Palla di Lardo che, tuttavia, diventa sempre più bravo nell’addestramento fisico, guadagnandosi anche qualche lode da parte di Hartman.
La condizione di alienazione e avvilimento, tuttavia, indurrà il ragazzo a compiere un gesto inaspettato prima della partenza per il fronte.
Qualche mese dopo, Joker si trova in Vietnam come corrispondente di guerra. Stanco di dover alterare le informazioni per glorificare ed elogiare i soldati americani, il ragazzo e il fotografo Rafterman (Kevin Major Howard) si recano personalmente al fronte durante l’Offensiva del Tet, nel gennaio 1968.
Nel corso della missione, Joker osserva personalmente la disumanizzazione provocata dalla guerra, la psicosi collettiva che affligge i giovani americani completamente atterriti dalla morte e, con un gesto che non ha nulla di glorioso, ne diventa, tristemente, partecipe.