"LE FIABE TRASFORMATIVE" con Franca Dioli
al Castello di Zena

La fiaba è’ un cammino interiore, è un tornare a casa, un ritorno alle origini, alle radici, un cambiamento dolce, dunque un cammino interiore senza stanchezza.
La serata si svilupperà attraverso la narrazione orale della fiaba, la narrazione grafica attraverso il disegno e narrazione corporea attraverso il movimento e la danza libera legata alla “ fiabazione” cioè alla messa in atto, alla messa in scena dei principi che la fiaba racconta.

La fiaba danzata possiede una forma ed una sostanza con piena capacita' di interazione, acquisisce automaticamente il potere di movimento, vitalita' e azione con e verso la struttura circostante dell'universo immaginativo. Quest’ultimo e' un luogo rappresentativo, un piccolo frammento spazio/temporale della nostra psiche, che prende vita nell'ambito del dispiegarsi degli avvenimenti fiabeschi.

Questo metodo frutta la caratteristica secondo la quale la psiche umana ha un suo istinto di guarigione che si manifesta al massimo del suo potenziale, proprio in uno spazio rappresentativo e specifico come il racconto fantastico. Questo modo di intervenire è uno strumento flessibile ed efficace che permette di utilizzare forme classiche di guarigione in modo nuovo, creativo e stimolante.

…… come dicevano i Fratelli Grimm, la fiaba andrebbe letta almeno due volte…..

Questa fiaba parla di come liberarsi dalle influenze negative che limitano e fanno precipitare in situazioni in cui è facile perdere completamente la propria identità: la mancanza di autostima non deve essere sottovalutata. La Guardiana d’oche ci insegna la stima di sé, l’attesa e, soprattutto, l’importanza del ritirarci nel nostro intimo per risvegliare le forze dormienti, quelle forze magiche che permettono di fronteggiare e vincere gli ostacoli.

C’era una volta una vecchia regina, già vedova da molti anni, che aveva una bella figlia. Quando fu cresciuta, la fanciulla fu promessa ad un principe che abitava lontano. Giunto il tempo delle nozze, quando dovette partire per il regno straniero, la vecchia madre preparò per lei arredi preziosi e gioielli, oro, argento, coppe e monili; tutto quello che si addice ad una dote da regina, poiché amava teneramente la figlia. Le diede inoltre una fantesca che doveva accompagnarla e consegnarla nelle mani dello sposo; entrambe ebbero un cavallo per il viaggio; ma quello della principessa sapeva parlare e si chiamava Falada. Quando venne l’ora degli addii, la vecchia madre andò nella camera, prese un coltellino e si ferì le dita, per farle sanguinare; poi vi mise sotto una pezzuola bianca, vi fece cadere tre gocce di sangue, e la diede alla figlia e disse: “Cara bambina, serbale con cura, ne avrai bisogno per via”…..

Franca Dioli lavora in vari ambiti educativi e clinici ed è impegnata nella ricerca nel campo delle artiterapie, fiaba terapia, danza e spettacolo.Collabora con varie istituzioni e associazioni nei settori della cura, formazione, dell’educazione, della didattica culturale, musicale ed artistica. Diplomata in DanzaMovimentoTerapia (DMT) Metodo Fux-Cerruto presso la Scuola di Formazione Sarabanda di Milano.
Diplomata in ricerca parateatrale con Rena Mirecka prima attrice de Teatre Laboratorium fondato da Jerzy Grotowski in Polonia. Con Hoffman Soto allievo di Anna Halprin fondatrice del metodo Life Art Process.

Per approfondimenti:
www.castellodizena.it

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