Materica - Organic art exhibition

Venerdì 8 Febbraio - Centro Sociale della Pace (BO)

Esposizione di un solo giorno di:
Dissenso Cognitivo // Diels // Brome // Argonaut

Performance sonora di Burla
Video installation di Void

Materia e abbandono. Desolanti visioni post-umane, luoghi abbandonati privi di una reale identità danno adito ad innate esigenze espressive. La creazione prende spunto direttamente dalla distruzione originata dalla scellerata politica edilizia dell’essere umano. Gli stessi scarti di questa pesante eredità generano forme organiche fuse direttamente con il costrutto artificiale, generatore di visioni aberranti.
4 visioni artistiche, che di artistico hanno ben poco, si uniscono in un’insolita sperimentazione dello spazio urbano e dell’arte. In una serie di processi semi-automatici, viene riconfigurata l’identità del luogo, la sua natura più intima e il dialogo tra umanità e post-umanità.

Bio Artisti*

DissensoCognitivo è un progetto nato a Dinosauria nel 2012, che indaga le alterazioni degli esseri viventi e dell’ambiente, in un futuro remoto e disumanizzato, attraverso il linguaggio dell’arte urbana. Nella scena underground è conosciuto e rispettato come “il tizio che dipinge quei robot presi male”. L’immaginario a cui attinge è approfondito da accurate ricerche anatomiche, speculazioni tecnologiche e riferimenti alla letteratura
Science Fiction, ma anche fumetti e film di serie B. Le sue opere sono presenti in diverse città italiane e all’estero, non soltanto su muro, ma anche sulle superfici ruvide di billboards e pannelli metallici.

Dielis, nata in Belgio probabilmente agli albori degli anni Novanta e cresciuta nei sobborghi milanesi tra graffiti e Booster scarenati, ora pare sia attiva a Bologna. E’ sostanzialmente una persona confusa, con un passato da writer che non riesce a dimenticare e un inspiegabile passione per il non-figurativo, la materia e le cose un po’ schifose, tipo le malattie e la spazzatura. I batteri la terrorizzano, ma ogni tanto li disegna sui muri. Comunque non si capisce dove vuole andare. I suoi trash lettering - forse privi di stile e tecnica - coesistono a fatica con il suo lato più oscuro e astratto. Non essendo in grado di decidere quale strada approfondire, la giovane artista si muove all’interno di una mediocrità che tutto sommato trova soddisfacente. Ma è confusa a riguardo.

Brome 732 nasce nel 1990 tra le campagne della provincia di Ferrara, un luogo dai mille volti e dai toni malinconici, peculiarità che emergeranno anche nelle sue creazioni artistiche future. Arrivato all’arte per passione, inizia a realizzare i suoi primi lavori nel 2008. Brome non solo è interessato a delineare sagome e facce in cui proiettare le proprie ansie, malinconie e vuoti causati da una società profondamente individualista, ma anche al luogo in cui far nascere queste ultime. Predilige fabbriche abbandonate, luoghi nascosti della città e vecchie cascine in disuso anche per ridare valore e significato a un lato della città marginale e periferico. Le sue figure sono presenze ingombranti, cariche di espressionismo pittorico e gestuale, nelle quali è possibile scorgere ancora il segno lasciato dall’artista, un segno emotivo rivolto a una lettura intima e profonda del mondo. Brome utilizza principalmente il bianco e il nero, ultimamente ha ampliato la sua ricerca verso forme più astratte.

Burla Manu è un illustratore grafico, writer e musicista riminese. All'età di 13 anni scopre il writing, sposando e affinando l'uso degli spray come tecnica espressiva: con il tempo si orienta verso un'esplorazione introspettiva dell'inquietudine e della malinconia dei suoi soggetti, spesso reietti, talvolta corpi quasi astratti, che sembrano delineare un percorso pedagogico e visivo finalizzato all’inclusione di tutto ciò che è “differente”. Come musicista, si è specializzato nella ricerca di suoni - sempre differenti, oscuri e inquietanti come i suoi personaggi grafici - ottenuti a partire da sintetizzatori ed effetti analogici; ha quindi pubblicato due album solisti, "Grey" (2014, Rxstnz, Terranean e Dome rec.) e "IOD" (2017, Light Item), più un album insieme al rapper Zona MC (“Burlona”, 2017, Trovarobato Netlabel e Rxstnz).

Argonaut utilizza vari elementi materici come legno, calcestruzzo, pietre e tutti i materiali di scarto reperiti nei suoi viaggi. Non ha mai partecipato a nessuna mostra in quanto si rifiuta di produrre quadri o elaborati che possano finire in galleria o altri luoghi espositivi. Crede fermamente nel carattere trasnitorio dell’arte, figlia dei tempi moderni.
La sua tecnica è un misto tra architettura, digital art, illustrazione e street art, predilige l’asta e il rullo ai pennelli. le grandi dimensioni a quelle piccole.
I suoi solidi volanti sono predizioni di un futuro lontano dove l’uomo ormai esitino avrà lasciato spazio al ritorno della natura, una natura trasformata completamente fusa con il contesto artificiale.

Burla22 Live Performance
VINO
ARTE A METRI
BANCHETTI ESPOSITIVI:
- OLÉ - oltre l'editoria
- Mi Chiamo Zeta
- VIDA KREI (Inch the kid, Marco Gallini, Brome)
- Dielis

No tessera
Ingresso aggratis

Il Progetto*

Flesh* è un nuovo modo di concepire l’urban art e le sue (dis)evoluzioni, le avanguardie di postgraffittismo e le sperimentazioni che da essa provengono. Il concept è flash: un solo giorno al mese per allestire e disallestire mostre, eventi e sperimentazioni ricchi di polpa, sostanza, FLESH* appunto. Non siamo una galleria, bensì un collettivo per dar vita a sperimentazioni e idee che possano dare un valore aggiunto al modo di fare e fruire l’arte in tutte le sue forme in uno spazio inusuale, il centro sociale della Pace di via del Pratello, 53. Affronteremo diversi tipi di espressione: visiva, sonora, tattile o concettuale che sia, purché improntata ad una ricerca artistica, uno studio dello spazio e un’attenzione al visitatore tale da poter offrire un’esperienza sinestetica o quanto al più fresh possibile.

Flesh* è per la libera sperimentazione ed espressione artistica. L'arte non ha sesso, razza, genere, orientamento sessuale e alcun pregiudizio. Flesh* è contro qualsiasi tipo di discriminazione e violenza.

Con il supporto di:
Local Art Walls / The Graffiti Bench Bologna / Arti Povere Pratello